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M&G, i massimi azionari e i dubbi degli investitori

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Come si spiegano performance azionare da record in un momento in cui il sentiment degli investotori è quantomeno rivolto alla prudenza, se non negativo? L'indice S&P 500, ad esempio, è vicino ai massimi storici e allo stesso tempo le rilevazioni sulla fiducia degli investitori statunitensi rivelano che solo poco più del 30% si professano positivi sugli andamenti dei mercati nei prossimi sei mesi.

 

Tony Finding, co-gestore del fondo multi-asset M&G Dynamic Allocation, analizza il paradosso derivante da tale situazione, acuito dagli enormi progressi fatti nell'analisi del sentiment con la diffusione di algoritmi e analisi predittive. Come spiegare allora la performance azionaria che si registra negli Stati Uniti?

 

"Anziché essere alimentata artificialmente dal denaro facile - afferma Finding - la performance dell’indice S&P 500 potrebbe riflettere in parte una risposta ritardata all’incremento significativo dei profitti aggregati sul mercato dalla grande crisi finanziaria."

 

 

"Se questo rialzo dei profitti in effetti ha contraddetto il pessimismo di molti investitori riguardo al medio termine - prosegue il co-gestore del fondo multi-asset M&G Dynamic Allocation - si può pensare che le buone notizie sugli utili non siano state interpretate razionalmente in questo regime di umore negativo. È probabile che queste informazioni saranno scontate lentamente, dato che gli investitori sono rimasti attaccati alle previsioni negative pur trovandosi di fronte a sorprese positive."

 

Un cambiamento di orientamento da parte degli investitori potrebbe dare ulteriore spinta alle performance. Difficile però, visti il lungo periodo di rialzo già alle spalle, capire se e grazie a quali fattori potrebbe verificarsi tale inversione di tendenza.


Fineco ringrazia il modello Cyborg Advisory

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FinecoBank archivia il mese di settembre con un saldo di raccolta netta complessiva di oltre 224 milioni di euro, che porta il bilancio da inizio anno a quota 3,58 miliardi di euro, in calo rispetto ai 3,7 miliardi registrati nello stesso periodo del 2015. Tornando a settembre, la banca guidata da Alessandro Foti (nella foto) segnala un saldo nel risparmio gestito di 264 milioni, contro i 146 milioni registrati invece nell'amministrato. Negativa invece la raccolta diretta: -186 milioni nel nono mese del 2016. 

 

“Anche il mese di settembre evidenzia un risultato di raccolta importante, in particolare nell’ambito delle soluzioni evolute di advisory. Infatti, si conferma il sostenuto trend di crescita dei cosiddetti “Guided products & services”, il cui apprezzamento è il risultato di una maggior consapevolezza da parte dei risparmiatori dell’importanza di una pianificazione finanziaria professionale. Questo trend, in corso da diversi mesi, si inquadra perfettamente nel modello della “Cyborg Advisory” dove il ruolo del consulente viene esaltato grazie al supporto imprescindibile della tecnologia” commenta l'amministratore delegato Foti che ricorda in una nota i 2,86 miliardi raccolti in nove mesi dai  “Guided products & services”, di cui 381 milioni nel solo settembre. L’incidenza rispetto al totale AuM è salita al 54% rispetto al 43% di settembre 2015 e al 45% di dicembre 2015.

 

Deutsche AM: sale il patrimonio degli Etf a replica fisica

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Dopo le ultime conversioni di settembre che hanno interessato gli Etf su titoli di Stato, circa il 65% degli Etf db x-trackers di Deutsche Asset Management sono ora in forma di replica diretta ed hanno un patrimonio di circa 26 miliardi di euro. Il patrimonio gestito in Etf db x-trackers a reddito fisso che sono passati o sono in procinto di passare dalla replica sintetica a quella fisica è pari a circa 3,6 miliardi di euro, si legge in una nota dell'asset manager di Deutsche Bank, in cui aggiunge che ci saranno ulteriori conversioni di db x-trackers a reddito fisso da replica sintetica a fisica. Una volta che il processo sarà completato, la maggior parte degli ETF db X-trackers sui mercati azionari e obbligazionari sarà costituita da fondi a replica fisica..

"Il mercato ha dimostrato chiaramente che gli investitori obbligazionari preferiscono la replica fisica, così ci siamo adattati per soddisfare tale richiesta. Riteniamo sia un bene per il mercato in quanto ora c’è un’altra grande casa di ETF in Europa che fornisce un’ampia gamma di prodotti fisici. Ciò rende più semplice diversificare i portafogli Includendo altri provider" spiega Simon Klein, head of passive investment sales per EMEA e Asia di Deutsche AM. Secondo i consulenti ETFGI, in Europa vi sono circa 395,6 miliardi di dollari investiti in ETF fisici e 115 miliardi di dollari in ETF sintetici.

Banca Generali smentisce: nessun matrimonio in vista con Fineco

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"Non c'è alcun dossier sul nostro tavolo". Così Gian Maria Mossa (nella foto), direttore generale di Banca Generali, in un'intervista al Sole 24 ore in cui smentisce un interessamento della banca del Leone all'acquisizione di Fineco, la banca multimediale del gruppo UniCredit. "Il mecato probabilmente sconta l'eventualità che possiamo comprare qualcosa a caro prezzo. Non è così. Non abbiamo tao mandato formale ad alcuna investment bank. Noi siamo sempre disponibili ad operazioni straordinarie, ma ci deve essere il giusto business, al giusto prezzo" ha aggiunto Mossa.

Timeo Neutral Sicav sarà distribuita da Copernico

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TIMEO Neutral Sicav, società di investimento lussemburghese (UCITS IV), si rafforza commercialmente in Italia grazie a un nuovo accordo con Copernico SIM per la distribuzione in Italia dell’intera gamma degli 11 comparti. Timeo è una sicav gestita dall'elvetica Banca Zarattini & Co, tra i principali operatori specializzati negli investimenti alternativi sulla piazza finanziaria di Lugano, e da CFO SIM.  

"L’accordo con Copernico SIM - dichiara Andrea Mognon, responsabile asset management di Banca Zarattini - si inserisce nel quadro della strategia di sviluppo del business, permettendoci di ampliare la nostra platea di investitori. L’attenzione al contenimento di tutti i costi connessi all’intero processo d’investimento unitamente a un rigoroso controllo su tutta la filiera operativa, fanno di Timeo Neutral Sicav uno strumento trasparente ed estremamente competitivo".

"A distanza di ormai quasi vent’anni dai primi accordi di distribuzione diretta multibrand, Copernico SIM continua a credere nella ricerca delle società di gestione specializzate in specifici settori di investimento" commenta Carlo Milesi, consigliere di amministrazione e managing partner di Copernico, la SIM fondata da Saverio Scelzo e basata a Udine. "Timeo Neutral SICAV in quest’ottica è un partner ideale, con una radicata attenzione al controllo del rischio e focus su asset class di grande interesse, specialmente in questo momento storico. L’accordo permetterà a Copernico SIM di migliorare le possibilità di diversificazione e l’efficienza dei portafogli dei clienti, i quali beneficeranno di costi competitivi rispetto alle gestioni multimanager, oggi molto di moda”.

Amissima (ex Carige): arriva Alessandro Santoliquido

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Dopo aver risanato Sara Assicurazioni in sette anni, Alessandro Santoliquido (nella foto) ieri si è dimesso dalla carica di direttore generale della compagnia del gruppo Aci. Il manager, come anticipa oggi il Sole 24 ore, è stato chiamato a guidare Amissima, le ex Carige Assicurazioni ora controllate da Primavera Holdings, aggiliata al fondo di private equity Apollo Global Management. Santoliquido è presidente della commissione permanente Auto dell’Ania.

Deutsche Bank valuta IPO di Deutsche Asset Management

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 Deutsche Bank starebbe valutando una Ipo per una quota di minoranza della divisione Asset Management per rafforzare il capitale e ridurre l'ammontare totale del maxi aumento cui potrebbe essere costretta a ricorrere per far fronte ai rischi legali legati a una maxi multa negli USA fino a un massimo di 14 miliardi di dollari per l'attività della banca nei mutui subprime. Lo riporta il sito online del Financial Times, citando fonti vicine al dossier secondo cui la banca tedesca potrebbe rafforzare il capitale grazie ai ricavi dall'operazione. Il quotidiano della City scrive che una decisione non è ancora stata presa, mentre Deutsche Bank non ha voluto commentare.

Intanto a salvare Deutsche Bank da un collasso alla Borsa di Francoforte potrebbero essere i big dell'industria tedesca quotata sul Dax. I ceo di diverse società di primaria importanza, come riporta il quotidiano finanziario Handelsblatt, hanno iniziato già da alcuni giorni a discutere di un possibile intervento per salvare la prima banca privata tedesca e stanno valutando il possibile acquisto di titoli Deutsche Bank nel caso in cui la banca sia costretta a varare un maxi aumento.

La partecipazione delle grandi industrie tedesche renderebbe molto più facile una ricapitalizzazione e, scrive il quotidiano, manderebbe anche un forte segnale al mondo sul fatto che l'economia tedesca non intende rinunciare a Deutsche Bank. Secondo il quotidiano, Berlino guarderebbe con favore al progetto senza appoggiarlo direttamente. Il piano potrebbe scattare se il contenzioso con la Giustizia statunitense dovesse concludersi su una risarcimento finale superiore ai 5,5 miliardi di euro già accantonati da Deutsche Bank per contenziosi legali.

Banca Mediolanum vicina ai 4 miliardi di raccolta

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Banca Mediolanum archivia i primi nove mesi del 2016 con una raccolta netta totale di 3,9 miliardi di euro, un risultato superiore di quasi un miliardo rispetto ai 3 miliardi registrati nello stesso periodo del 2015. Il dato è stato favorito anche dall'andamento dei flussi registrati a settembre che si è chiuso con una raccolta netta di 164 milioni, grazie soprattutto alla raccolta in fondi e gestioni: +228 milioni in un mese.

 

Da inizio anno i Fondi comuni hanno raccolto oltre 2,5 miliardi, un dato in frenata rispetto ai 3,7 miliardi registrati da questi strumenti nello stesso periodo del 2015. In forte crescita, invece, il risparmio amministrato che tra gennaio e settembre 2016 ha raccolto oltre 1,7 miliardi di euro, contro i -102 milioni registrati invece l'anno scorso.

 

"Il 2016 ci sta riservando grandi soddisfazioni dal punto di vista della raccolta, che viaggia su livelli maggiori del 30% rispetto allo scorso anno, benché incertezza e instabilità dei mercati abbiano caratterizzato questi mesi" ha commentato l'amministratore delegato Massimo Doris (nella foto). "I risultati di settembre sono in linea con le attese e la stagionalità del periodo; la raccolta in fondi è in media con il resto dell’anno, se escludiamo i volumi eccellenti di luglio e agosto".

 

E per i prossimi mesi Doris annuncia la presentazione del servizio Intelligent Investment Strategy ai clienti della banca tramite un tour su tutto il territorio nazionale.


Banche ponte: Ue conferma proroga, ma non dice la data

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È arrivata soltanto oggi la conferma da parte della Commissione Ue dell’autorizzazione all'estensione del processo di vendita delle quattro banche ponte finite in risoluzione negli ultimi mesi dello scorso anno. Ne ha dato notizia oggi lo stesso esecutivo europeo. Come già indicato dal portavoce dell'Antitrust europeo, Bruxelles non ha indicato alcuna data limite entro la quale il processo di vendita dovrà essere concluso. La scadenza insomma c’è, ma la Commissione non la rivela: "Per proteggere l'efficacia del processo di vendita, resta confidenziale” spiega la nota.

La vendita di Nuova Banca Marche, Nuova Banca Etruria, Nuova Carife e Nuova Carichieti, prosegue la Commissione, "ha lo scopo di massimizzare il valore delle quattro banche ponte minimizzando di conseguenza i costi per i contribuenti e assicurando che non sarà necessario un nuovo aiuto di Stato". Le quattro banche ponte sono state create nel novembre 2015, quando la Banca d'Italia mise sotto risoluzione Banca delle Marche, Banca Popolare dell'Etruria e del Lazio, Cassa di Risparmio di Ferrara e Cassa di Risparmio della Provincia di Chieti. 

Intanto il viceministro dell’Economia, Luigi Casero, ha detto che è attualmente in corso “la ricerca di acquirenti mediante trattative bilaterali e parallele. Il novero dei soggetti coinvolti nella procedura di dismissione è stato allargato agli investitori che hanno manifestato interesse a partecipare" (fondi di private equity, ndr) e "in tale ambito anche UBI Banca è stata invitata a visionare il dossier al fine di formulare eventuali offerte qualora interessata". Secondo il Sole 24 ore, un’ipotesi di lavoro allo studio anche a livello istituzionale, qualora saltasse l'acquisizione da parte di UBI Banca, prevede un intervento coordinato del fondo Atlante, che potrebbe acquistare la parte più roschiosa dei 3,4 miliardi di euro di crediti deteriorati accumulati in questi mesi dai quattro istituti, in tandem con il private equity Apollo, che entrerebbe invece sul capitale delle quattro banche. Sullo sfondo, infine, rimane sempre lo scenario di un possibile spezzatino.

Verso una nuova maturità

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Esattamente tre anni fa, per la precisione il 23 settembre 2013, l’allora Organismo per la Tenuta dell’Albo dei Promotori Finanziari (APF) si apprestava ad affrontare un’elezione importante: quella dei futuri componenti degli Organi sociali e, in particolare, quella del futuro presidente dell’Albo. Nel dibattito elettorale, accanto al nome del presidente uscente, Giovanna Giurgola Trazza, e di quello dell’attuale vertice dell’Organismo, Carla Rabitti Bedogni, per un istante prese anche piede l’ipotesi di nominare un promotore finanziario, indicato da alcuni come la scelta migliore per vigilare sui professionisti del settore, ma da altri come la scelta più pericolosa perché avrebbe creato un legame poco trasparente tra vigilati e vigilantes. 
Quella sfida vide emergere vittoriosa la professoressa Rabitti Bedogni che, a tre anni esatti da quell’elezione, ha ottenuto un importante rinnovo. Un rinnovo che ha riguardato, tra gli altri, anche il vice-presidente Marco Tofanelli (segretario generale di Assoreti) e che nasce dal desiderio di garantire continuità operativa all’interno dell’ex-APF, diventato nel frattempo Organismo per la vigilanza e la tenuta dell’albo unico dei consulenti finanziari (OCF).
Ma da quel lontano 23 settembre 2013 a oggi, l’OCF ha cambiato, insieme al nome, anche lo statuto introducendo un secondo vice-presidente, scelta che nasce dall’idea di rafforzare la governance dell’Albo che nel giro di poco tempo dovrebbe acquisire poteri di vigilanza e aprire le porte anche a figure professionali diverse dagli ex-promotori finanziari. Proprio questa imminente apertura a professionisti non rappresentati oggi da nessuno all’interno dell’OCF ha acceso il dibattito intorno alla figura del futuro vice presidente che, secondo alcuni, dovrebbe provenire, come la Rabitti Bedogni, dal mondo “esterno” al settore, mentre per altri dovrebbe garantire continuità rispetto al recente passato e, per questo, essere uno degli iscritti Anasf. E così sarà.
Al momento della chiusura di questo numero di ADVISOR, sono due i nomi dei possibili vice presidenti OCF in quota Anasf: Mario Castelli e Gian Franco Giannini Guazzugli. Ma l’ipotesi di un outsider, sempre Anasf, non è, oggi, ancora esclusa. Anche perché la nomina del vice presidente OCF sarà un’importante banco di prova per l’associazione guidata da Maurizio Bufi, chiamata a mostrare ai propri iscritti una forte coesione interna e ai non iscritti una forte volontà a costruire un albo maturo e aperto realmente a tutti i professionisti della consulenza finanziaria.
Non si tratta solo di una poltrona da ricoprire (sarebbe un errore vederla in questo modo) ma di un ruolo che avrà l’arduo compito di far nascere, insieme agli altri membri degli organi sociali dell’OCF, la nuova governance dell’Albo nel rispetto dell’impostazione istituzionale seguita fin da subito dall’ex-APF e con la consapevolezza che i progetti e le attività dell’Organismo dovranno continuare a essere di supporto allo sviluppo del settore, nell’interesse della tutela dei cittadini-risparmiatori e della valorizzazione della funzione sociale di chi svolge un servizio di consulenza finanziaria. Chi ricoprirà il ruolo di vice-presidente in quota Anasf dovrà essere in grado, paradossalmente, di dimenticare presto l’appartenenza all’associazione per portare l’OCF, e la stessa Anasf, verso una nuova maturità.

Anasf, Elio Conti Nibali in corsa per la vicepresidenza OCF

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La nomina del vicepresidente dell'Organismo per la Vigilanza e Tenuta dell'Albo dei Consulenti Finanziari (OCF) non sarà indolore per Anasf. L'associazione di categoria guidata da Maurizio Bufi, a soli due giorni dal Consiglio che dovrebbe votare il nome del candidato da proporre all'OCF, si presenta ancora spaccata. E l'ipotesi di veder nascere una maggioranza diversa da quella emersa dopo al Congresso nazionale di Perugia è sempre più concreta. Soprattutto se saranno confermate le ultime indiscrezioni, che vedono come unico candidato alla vicepresidenza dell'albo Elio Conti Nibali (nella foto). 

 

Secondo quanto risulta ad Advisoronline, infatti, la riunione dello scorso 5 ottobre non si è chiusa con un accordo e la posizione di chi si opponeva ad una candidatura "Mediolanum" per i vertici OCF non è cambiata. Una posizione che ha portato, come previsto, alla spaccatura della maggioranza all'interno di Anasf che ora vede diversi esponenti del consiglio pronti a votare l'ex-presidente dell'associazione Conti Nibali che, già in passato, ha ricoperto l'incarico di vicepresidente dell'Organismo per la tenuta dell'Albo, fino al mese di luglio del 2013, quando rassegnò le proprie dimissioni perché in disaccordo, allora, con le dinamiche che portarono all'apertura dell'albo anche ai consulenti finanziari.

 

Una nomina, quella di Conti Nibali, che sembra in grado di ottenere una maggioranza di voti all'interno del Consiglio Anasf trasversale rispetto all'attuale maggioranza dell'associazione. Uno scenario che, se confermato, porterebbe inevitabilmente a nuovi equilibri interni.

Banca Generali, la "collaborazione" diventa Digital

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Banca Generali gioca la carta della Digital Collaboration: il nuovo strumento ideato per gestire la relazione tra cliente e consulente, pensato e sviluppato per il mondo mobile, è da oggi disponibile all'interno della nuova App BG Store. L'obiettivo è quello di rivoluzionare l'approccio al servizio che riflette la centralità della relazione tra il professionista e i suoi clienti. Ma quali sono le caratteristiche di questo nuovo servizio? In che modo riuscirà a facilitare la gestione della relazione con il cliente? All'interno di quale progetto si inserisce la nuova Digital Collaboration? Advisoronline ne ha parlato con Barbara Malagutti, responsabile direzione marketing e sviluppo prodotti di Banca Generali.

 

 

Consulenti finanziari: Fideuram ne recluta 162 da inizio anno

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Prosegue il rafforzamento del gruppo Fideuram che in 9 mesi ha inserito 162 nuovi private banker che portano a 5.034 unità  il numero complessivo di professionisti delle reti Fideuram e Sanpaolo Invest, coordinate dal condirettore generale Antonello Piancastelli (nella foto). Tra gli ultimi ingressi di rilievo in Fideuram, secondo quanto risulta ad AdvisorOnline.it, si segnalano in particolare Luca Filagrana (ex Cassa Rurale di Rovereto) in Trentino Alto Adige, Andrea moschetto (ex Veneto Banca) in Veneto, Manuela Romano (ex Mps) in Campania, Stefano Verzini (ex Fineco) in Umbria. In Sanpaolo Invest sono entrati invece Maria Angela Grigoli (ex BNL BNP Paribas) in Toscana e Emiliano Gabrini (ex UniCredit) in Lombardia.

Effetto Brexit: M&G Investments apre una SICAV

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M&G Investments, asset manager del gruppo Prudential che gestisce masse per 307 miliardi di euro e conta 1.900 dipendenti, ha richiesto alle autorità lussemburghesi l’autorizzazione a lanciare una nuova SICAV destinata agli investitori retail al di fuori del Regno Unito. Se il Regolatore del Gran Ducato rilascerà l’autorizzazione, M&G conta di offrire inizialmente due comparti entro la fine dell’anno, si legge in una nota, in cui spiega che questi comparti saranno nuove strategie d’investimento e non repliche di fondi già esistenti.

Grant Speirs, group finance director di M&G, afferma che si tratta di una mossa prudente alla luce del referendum di giugno sulla permanenza del Regno Unito nell’Unione Europea. "Una SICAV di diritto lussemburghese - spiega - ci consentirà di offrire fondi agli investitori retail europei nel caso in cui tra qualche anno il Regno Unito perda i diritti di passporting per i suoi servizi finanziari in conseguenza dell’abbandono dell’Unione". Oltre alla SICAV lussemburghese, M&G continuerà a disporre di fondi UCITS di diritto britannico e irlandese.

Deutsche Bank: il Qatar pronto a salire al 25%

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A salvare Deutsche Bank dal collasso in Borsa oltre a una cordata di grandi imprese tedesche potrebbe essere anche il Qatar. Stando al settimanale tedesco Der Spiegel, lo sceicco Hamad ben Jassem ben Jaber al-Thani, ex premier del paese, e suo cugino, l'ex emiro sceicco Hamad ben Khalifa Al-Thani, intendono apportare un sostegno alla banca con nuovi capitali e ad acquisire, con altri investitori, una quota minoritaria del 25%.

I due sceicchi oggi detengono insieme circa il 10% di Deutsche Bank, ma non sarebbero pronti ad accollarsi maggiori rischi finanziari a meno che la banca, sotto la direzione del britannico John Cryan, non modifichi la sua strategia, ritenuta essenzialmente difensiva. La prima banca privata tedesca per asset sarà probabilmente costretta a rafforzare il capitale per far fronte ai rischi legali legati a una maxi multa negli USA fino a un massimo di 14 miliardi di dollari per l'attività della banca nei mutui subprime. Per ridurre l'ammontare totale del maxi aumento cui potrebbe essere costretta a ricorrere sta valutando l'IPO del proprio asset manager (Deutsche Asset Management), mentre sul fronte costi è pronta a tagliare 1.000 posti di lavoro.


Fideuram ISPB distribuirà i fondi alternativi GAM

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GAM rafforza la presenza commerciale in Italia con un accordo di distribuzione per il collocamento di una gamma di 8 fondi UCITS alternativi con Fideuram-Intesa Sanpaolo Private Banking, che conta 188 miliardi di euro di masse in gestione e oltre 5.800 professionisti altamente qualificati al servizio di consulenza che seguono 700.000 clienti. "L’accordo con una realtà di primissimo piano come Fideuram è un’ulteriore conferma di apprezzamento per il comprovato track record delle strategie alternative di GAM e del nostro modello di business distintivo che fa leva sui migliori talenti mondiali nel campo della gestione degli investimenti" commenta Riccardo Cervellin, amministratore delegato di GAM (Italia) SGR.

"A maggior ragione, in un contesto di tassi a zero, l’esigenza di affrontare la realtà con nuovi approcci indirizza più che mai i consulenti finanziari e gli investitori verso nuove fonti di rendimento a basso rischio, alternativi ai tradizionali fondi azionari e obbligazionari" proseguei. La gamma dei fondi UCITS Alternativi ora disponibili per consulenti e private banker di Fideuram comprende: GAM Systematic Alternative Risk Premia,GAM Star Credit Opportunities (USD) e GAM Star Credit Opportunities (EUR), GAM Star Emerging Market Rates, GAM Star Global Rates, GAM Star MBS Total Return, GAM Star (Lux) - Financials Alpha EUR e GAM Star (Lux) Absolute US Equity EUR.

Anima: la raccolta a settembre segna rosso

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Vira in rosso la raccolta netta del gruppo Anima che nel mese di settembre 2016 ha registrato deflussi per 130 milioni di euro. Il dato, comunque, da inizio anno è positivo per 4,5 miliardi di euro. Il totale delle masse gestite a fine settembre 2016 è di circa 71,5 miliardi di euro, con un aumento di circa l’11% sul dato di fine settembre 2015. In dettaglio, la raccolta in fondi aperti da inizio anno si attesta a 565 milioni di euro, un fato decisamente più basso rispetto ai 5,9 miliardi dello stesso periodo dello scorso anno.

Dinamica opposta per le gestioni individuali: nei primi 9 mesi hanno raccolto 3,9 miliardi di euro rispetto a 1 miliardo nello stesso periodo del 2015. "Il dato del mese di settembre risente, oltre che della stagionalità non favorevole del periodo, di un momento di debolezza per la domanda di prodotti di investimento da parte della clientela retail. Sul dato mensile pesa inoltre il rimborso di un mandato istituzionale per circa 240 milioni di euro”, ha commentato Marco Carreri, amministratore delegato di Anima Holding e Anima SGR.

Ascosim vola ad Amsterdam

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Ascosim, l'associazione delle società di consulenza finanziaria, sarà presente vola ad Amsterdam fove parteciperà al Financial Planning Standard Board (FPSB) Meeting “Shaping the future of financial planning” che si svolge l’11 e 12 ottobre. FPSB è l’associazione internazionale che fornisce il servizio di certificazione delle competenze professionali dei financial planner in 27 paesi. Ascosim sarà rappresentata da Massimo Scolari, presidente dell’associazione, e parteciperà alla tavola rotonda sul tema: ”The Future of Financial Advice and Financial Planning in Europe”.

Azimut: da inizio anno la raccolta netta sale a 5,2 miliardi

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Azimut chiude il mese di settembre con una raccolta netta di 339 milioni di euro che porta il dato nei primi 9 mesi a 5,2 miliardi di euro, superando il record di 5 miliardi ottenuti nello stesso periodo dello scorso anno. Il totale delle masse comprensive del risparmio amministrato si attesta a fine settembre a 41,3 miliardi di euro, di cui 34 miliardi fanno riferimento alle masse gestite.

Pietro Giuliani, presidente del gruppo, commenta: "Siamo molto soddisfatti del ritmo di crescita del gruppo a settembre, mese storicamente poco dinamico, un risultato ottenuto anche grazie alla strategia di espansione estera perseguita con convinzione da tempo e che ora altri ci stanno copiando con 6 anni di ritardo. Quello conseguito nel mese appena concluso è un risultato significativo soprattutto per la qualità, considerato l’elevato contributo dei prodotti gestiti, e per la natura, trattandosi principalmente di raccolta organica realizzata dai professionisti e dalle società già in struttura. A ulteriore dimostrazione che la nostra crescita è robusta e sostenibile".

Al via il primo roadshow di Henderson Global Investors

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Partirà il prossimo 3 novembre il primo roadshow organizzato da Henderson Global Investors. Gli incontri si svolgeranno nel corso del mese di novembre e toccheranno alcune delle principali città italiane. La prima tappa si svolgerà a Palermo, il 3 novembre. Il tour di incontri proseguirà poi a Bologna, Torino, Genova, Padova fino ad arrivare a Napoli e concludersi a Firenze, il 24 novembre.

"Consulenti finanziari e private banker avranno l’occasione di confrontarsi con gli esperti di Henderson su temi strettamente attuali e d’interesse, come l’andamento dei mercati finanziari, le prospettive di mercato nel medio termine, le possibili conseguenze dei prossimi importanti appuntamenti politici sia nazionali sia internazionali. Inoltre si potrà decidere il programma di ogni singola tappa. Henderson, infatti, ha introdotto la possibilità di poter esprimere – in fase di registrazione – la propria preferenza sia in termini di tematiche di mercato sia in termini di prodotti. Una vera novità per il settore" ha commentato Federico Pons (nella foto), country head per l’Italia di Henderson.

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