Quantcast
Channel: Advisor Online - Ultime notizie
Viewing all 17583 articles
Browse latest View live

Fabio Castaldi entra in Pictet AM

$
0
0

Nuovo ingresso in Pictet AM. Dopo aver annunciato l'anniversario del fondo MAGO che compie tre anni e ha superato i tre miliardi di asset in gestione, la sgr ha annunciato che il team di gestione del fondo si è ampliato con l’ingresso di Fabio Castaldi in qualità di Senior Investment Manager, che rafforza ulteriormente il gruppo Euro Multi Asset formato da 6 professionisti e guidato da Andrea Delitala, responsabile dell’Investment Advisory in Italia, con il supporto di Marco Piersimoni, Senior Portfolio Manager e Fabrizio Santin, Portfolio Manager.

 

Castaldi vanta di un’esperienza di oltre 20 anni nei mercati finanziari internazionali con particolare focus nel reddito fisso e nelle gestioni a ritorno assoluto e multi asset. Ha maturato la sua esperienza attraverso ruoli di prima linea in alcune delle principali case di investimento italiane ed internazionali prima da Milano e poi da Tokyo, Parigi e Londra. Nel dettaglio è stato in Credit Agricole Indosuez e in Calyon Securities come head of fixed income trading; di seguito in Credit Agricole Asset Management come multi asset e volatility portfolio manager; e, prima di passare in Pictet Asset Management, era in Amundi Asset Management in qualità di head of absolute return.


C'è ancora futuro per le boutique di investimento

$
0
0

Comgest, boutique francese specializzata in investimenti azionari in Europa e nei Paesi Emergenti, compie 30 anni e punta a crescere in Italia puntando sul mercato istituzionale. Asset manager indipendente, con una forte vocazione nella gestione azionaria quality growth, gestisce oggi masse per 20,7 miliardi di euro e si avvale di uno staff di 130 professionisti distribuiti tra il quartier generale di Parigi e le sedi distaccate di Dublino, Hong Kong, Tokyo, Singapore e Boston.

"In Comgest è oggi presente la terza generazione di azionisti, ma la cultura aziendale e l'approccio al business sono gli stessi di 30 anni fa. Grazie ad essi abbiamo navigato con successo in un mercato competitivo e affollato come quello del risparmio gestito europeo, raggiungendo traguardi importanti e guadagnandoci la fiducia duratura dei nostri clienti. Chi investe nei nostri fondi è consapevole che per noi approccio di lungo termine e gestione di qualità sono vere e proprie parole d'ordine e il nostro modello aziendale è costruito per arrivare a questi obiettivi" ha ricordato oggi durante un incontro con la stampa a Milano Laurent Dobler (nella foto), manging director, portfolio manager e azionista di lungo corso di Comgest.

Per quanto riguarda gli sviluppi futuri, Dobler ha detto che l'importante è mantenere l'indipendenza della casa di investimento. Anche se non ha escluso di valutare eventuali offerte di acquisto o future partnership che si dovessero presentare, il manager ha precisato che l'attuale modello di business ad azionariato diffuso funziona così come è ed è a garanzia dell'approccio di crescita di qualità a lungo termine e delle performance dei fondi. Il gestore e azionista Wojciech Stanislawski, specializzato negli investimenti sui mercati emergenti, ha ricordato l'approccio agli investimenti a lungo termine, contraddistinto da una gestione bottom-up senza vincoli di benchmark. 

"Gestori e analisti di diversi team di investimento sono anche azionisti della società e si comportano di conseguenza, guardando a obiettivi di gestione di lungo periodo. Una consistente parte del tempo dei nostri gestori è dedicata alla ricerca sui singoli titoli" ha sottolineato Stanislawski che parlando del processo di stock picking ha detto di privilegiare società trasparenti e con prospettive di crescita sul lungo termine (un titolo viene tenuto in portafoglio per un periodo anche superiore a 5 anni). Pur investendo sui mercati emergenti, Comgest non è tuttavia esposta alle materie prime, al business del petrolio, e tende a evitare comparti quali l'automotive, materiali industriali e le compagnie aeree (l'unico titolo presente in portafoglio è Ryanair per via dell'eccezionalità del business model che per ora non ha competitor della stesso "peso").

Parlando della diffusione dei fondi a strategia passiva (index fund ed Etf) e a basso costo, Dobler si è detto preoccupato perché "se tutti vanno nella stessa direzione, allora il capitalismo collasserà". Infine, un passaggio sul mercato italiano. "L'Italia è un paese strategico per lo sviluppo europeo di Comgest. L'interesse che i nostri strumenti ricevono dagli investitori italiani è sempre più elevato e la crescita negli ultimi due anni è consistente" ha aggiunto Gabriella Berglund, responsabile per il mercato italiano, ricordando che la boutique gestisce masse per 500 milioni di euro nel nostro Paese.

"Negli scorsi anni ci siamo focalizzati sulle reti dei consulenti finanziari, private banker e banche, ma nei prossimi anni ci concentreremo soprattutto sui fund buyer visto che la MiFID 2 porterà le reti distributive a privilegiare i cosiddetti wrapped product in cui la scelta dei fondi dipenderà dagli advisory desk che confezionano questi strumenti" conclude Berglund.

La strategia del "raddoppio" secondo Bill Gross

$
0
0

Mario Draghi, Yanet Yellen, Haruiko Kuroda sono tre giocatori d'azzardo che stanno gestendo la politica monetaria internazionale seguendo il sistema di gioco martingale. Ovvero una strategia che prevede il raddoppio della scommessa dopo ogni perdita in modo che alla prima vittoria si recuperano tutte le perdite precedenti più un profitto pari alla puntata originale. Peccato che il sistema Martingale è applicato nei casinò e la sua efficacia non è matematicamente sicura. 

 

Questo è l'ultimo allarme firmato Bill Gross che nel suo ultimo "Investment Outlook", dal titolo inequivocabile "Il Raddoppio (Doubling Down)" afferma senza esitazione che a Draghi & C. è sfuggita la logica matematica del Martingale e stanno trasformando "i mercati finanziari in un casinò simile a Las Vegas, Macau e Monte Carlo". Con inevitabili impatti negativi anche sulla crescita del Pil globale. Una strategia che impedisce al capitalismo di svolgere la propria funzione: l'allocazione efficiente delle risorse in base al ritorno rispetto al rischio. 

E ovviamente Bill Gross, anche questa volta non prevede il lieto fine.

UBP strappa un gestore a La Financière de l’Echiquier

$
0
0

Union Bancaire Privée amplia il team dedicato alle obbligazioni convertibili europee con sede a Parigi con l’ingresso di Benjamin Schapiro (nella foto) in qualità di senior portfolio manager e co-gestore. Nel suo incarico, Schapiro lavorerà insieme a Raphaël di Marzio, responsabile delle strategie convertibili europee, per potenziare la gestione dei fondi aperti e dei mandati europei di UBP.

Schapiro, che ha maturato oltre sei anni di esperienza su diversi mercati delle obbligazioni convertibili, proviene da La Financière de l’Echiquier, dove da inizio 2013 ha operato in qualità di portfolio manager e co-gestore del portafoglio in obbligazioni convertibili. La carriera di Schapiro è iniziata nel 2010 nel team delle strategie in obbligazioni convertibili di BNP Paribas Investment Partners.

Jean-Edouard Reymond, head of convertible bonds di UBP, dichiara: “Ci troviamo in una fase in cui la convessità rappresenta più che mai una carta vincente per gli investitori e l’ingresso di Schapiro testimonia l’impegno di UBP in questa asset class”. Il suo arrivo segue quello avvenuto pochi mesi fa di un altro Senior Portfolio Manager, Cristina Jarrin, che ha contribuito ad accrescere la competenza di UBP nell’universo delle obbligazioni convertibili globali.

IWBank PI: i consulenti con l'eccellenza dell'imprenditoria

$
0
0

Entrare nel backstage di storie imprenditoriali di successo, incontrare i protagonisti di queste realtà, approfondire i percorsi che hanno seguito in un dialogo a porte chiuse, conoscere gli aspetti meno noti dei loro prodotti. E’ questa l’esperienza che consulenti finanziari e wealth banker di IWBank Private Investments vivranno insieme con i loro clienti e ospiti nei prossimi incontri per gli “Esperti di Valore”. Il tour ha già portato ad incontrare, tra gli altri, i produttori delle Pastiglie Leone, le predilette da Cavour, e l’azienda varesina Brebbia Pipe, che dal 1947 produce esemplari unici apprezzati anche dal presidente Sandro Pertini e da Gianni Brera.

Ecco i prossimi appuntamenti: Nicola Bonera, miglior sommelier d’Italia 2010, che guiderà gli ospiti nelle cantine Cà del Bosco (6 ottobre, Cà del Bosco, Brescia), Gio Batta Morassi, noto e stimatissimo costruttore e restauratore di strumenti ad arco, nonché fondatore dell’Associazione Liutaria italiana, che dà voce agli strumenti contemporanei tra i più prestigiosi al mondo (13 ottobre, Museo del Violino, Cremona); Riccardo Schiavotto, co-fondatore di Lanieri.com, primo e-commerce italiano dedicato all’eleganza maschile, che crea abiti su misura con tessuti tra i più pregiati al mondo (20 ottobre, Magna Pars, Milano); Fratelli De Simone, ultima generazione di una delle più antiche famiglie di artigiani del corallo (10 novembre, Museo Diocesano, Napoli); Paola Fabri dell’Antica Manifattura Cappelli, bottega storica del Comune di Roma ed il più antico laboratorio di cappelli della capitale (17 novembre, Stadio Domiziano, Roma).

"Questi nostri incontri non sono stati pensati per proporre servizi, bensì come occasioni per toccare con mano storie di successo del proprio territorio e condividere modelli di eccellenza e valori. Alla base di ciascuna di queste storie vi è impegno, professionalità e capacità di creare valore. Esattamente ciò che noi riteniamo indispensabile in una relazione tra il cliente e il nostro Consulente Finanziario” sottolinea Andrea Pennacchia (nella foto), direttore generale di IWBank Private Investments. IWBank Private Investments è la banca del Gruppo UBI Banca specializzata nella gestione degli investimenti di individui e famiglie. 

L'incertezza di Stati Uniti ed Europa fa brillare gli emergenti

$
0
0

Gli Stati Uniti sono alle prese con un'elezione presidenziale dagli esiti incerti e con lo spettro recessione. La Gran Bretagna ha appena visto il suo primo ministro Theresa May annunciare che attiverà la procedura per l'uscita dall'Unione Europea entro marzo 2017, rendendo reale la Brexit, con tutte le incognite del caso. Il tutto mentre il resto dell'Europa, si confronta con tensioni sociali e politiche legate all'immigrazione e alle difficoltà nel far ripartire la crescita. Un quadro, quello dei Paesi sviluppati, non del tutto negativo e in cui si possono trovare opportunità, ma che non regge il confronto con gli emergenti. Un comparto che è uscito dalle difficoltà incontrate nel 2015 per realizzare complessivamente le migliori performance di crescita e azionarie year to date, con ulteriori prospettive di milgioramento.

 

Ne è convinto Luke Richdale, head of global emerging market e portfolio manager (nella foto) di JP Morgan Asset Management, che parte da Russia e Brasile per analizzare lo stato e le prospettive dei mercati emergenti. Due Paesi che sono riusciti a risollevarsi, stabilizzando questioni primarie: il mercato delle materie prime per la Russia e la situazione politica, con l'avvicendamento Rousseff-Temer, per il Brasile. 

 

Ciò che più conta è però il netto miglioramento dell'outlook sulla Cina, alle prese con un rallentamento che riflette un processo di trasformazione strutturale dell'economia. Due sono, secondo Richdale, i fondamentali driver che guideranno il ritorno di una decisa crescita cinese.

 

Il primo fattore è lo sviluppo della new economy. Nel 2010 l'e-commerce cinese valeva il 16% del totale mondiale. Oggi rappresenta il 47% degli acquisti online a livello globale. Con l'enorme base di utilizzatori su cui può contare la Cina, lo sviluppo delle attività economiche legate alla new economy promette di essere molto rapido e raggiungere volumi enormi. Basti pensare che Alipay, il sistema di pagamento elettronico legato al colosso cinese della vendita online Alibaba, ha già raggiunto un volume di pagamenti triplo rispetto ai 282 miliardi di dollari l'anno totalizzato da PayPal.

 

Secondo driver di crescita e generatore di opportunità è lo sviluppo del mercato azionario e la progressiva apertura agli investitori esteri. Le attività A-shares legate alle borse di Shanghai e Shenzhen sono già aumentate in modo significativo e si prevede una crescita esponenziale nel caso in cui venga portato avanti il processo di liberalizzazione. 

 

Una view sul colosso asiatico dai caratteri nettamente positivi che trova ulteriore conferma nelle parole di Stephanie Flanders, chief market strategist Europa e Regno Unito di JP Morgan Investment Management, che, affrontando lo stato della crescita globale in occasione dell'incontro organizzato dall'asset manager con i media e in corso a Londra, nota come "negli ultimi mesi gli investitori, precedentemente preoccupati dalla situazione dei paesi emergenti, si siano posizionati con decisione in questa asset class. Il cambio di opinione dei mercati include la Cina - conclude Flanders - per cui non è più presente la pressante preoccupazione dei mesi passati."

Columbia Threadneedle presenta il nuovo "tour"

$
0
0

“Scatta con la cedola!”. È questo il tema del nuovo roadshow firmato Columbia Threadneedle Investments. L’evento, che toccherà le città di Bologna (giovedì 3 novembre), Padova (martedì 8 novembre), Milano (mercoledì 9 novembre) e Torino (giovedì 10 novembre), è riservato a consulenti finanziari e intermediari qualificati e vedrà la partecipazione di gestori e specialisti della società di asset management che si confronteranno in un dibattito sui mercati approfondendo le tematiche che più incontrano le esigenze dei clienti in questo momento.

Con l’aiuto di Debora Rosciani, giornalista e voce di Radio24, discuteranno delle prospettive di mercato per il 2017 e approfondiranno le strategie a cedola che creano valore per i clienti Maya Bhandari (Gestore del fondo Threadneedle (Lux) Global Multi Asset Income), David Oliphant (Direttore per il mercato obbligazionario investment grade), James Waters (Client Portfolio Manager per il reddito fisso), Craig Nowrie, Client Portfolio Manager del team Multi Asset ed Henry Stipp, Responsabile obbligazionario paesi emergenti.

“Il roadshow rapprensenta un’occasione molto importante ed unica per incontrare direttamente i nostri gestori e specialisti dell’investimento e per ascoltare da loro cosa si aspettano dal nuovo anno alla luce di condizioni di mercato sempre mutevoli e di importanti cambiamenti sia a livello politico che economico. Con il supporto di Debora Rosciani, il dibattito sui temi di mercato e sulle strategie per affrontare il 2017 aiuterà i nostri clienti ad approfondire in maniera interattiva i temi del momento e a scoprire in anteprima  gli scenari che ci aspettiamo per il 2017” ha commentato Alessandro Aspesi, Country Head Italia, di Columbia Threadneedle Investments.

Ersel affida a Nascè il business internazionale

$
0
0

Fabrizio Greco, direttore generale di Ersel, lo aveva annunciato a giugno in un'intervista rilasciata al trimestrale AP: a Londra, dove "siamo arrivati nel 2010" e nel 2016  abbiamo "ottenuto dalla FCA britannica (l'autorità competente ndr) l'autorizzazione a prestare il servizio di gestione patrimoniale individuale, ci stiamo attrezzando per strutturare un'offerta completa, con servizio di advisory e gestione patrimoniale. Il nostro obiettivo è raggiungere una raccolta di 300 milioni di euro nei prossimi tre anni". E proprio con l'obiettivo di raggiungere un tale risultato, e in attuazione del piano triennale, è stato annunciato oggi, mercoledì 5 ottobre, la nomina di Andrea Nascè (nella foto) in qualità di Director of International Business per il Gruppo Ersel

 

Nascè sarà responsabile della sede di Londra dove finora si sono concentrate le attività di ricerca e selezione di gestori esterni a supporto dei processi di investimento di Ersel Asset Management e di Ersel Gestion Internationale, braccio operativo lussemburghese del Gruppo. La presenza sulla principale piazza finanziaria europea ha permesso di sviluppare relazioni con importanti società di gestione e di configurare opportunità di investimento non facilmente accessibili agli investitori privati in Italia.

 

Ottenuto il via libera ad operare dalla FCA ora il Gruppo Ersel  si prefigge di accompagnare i clienti italiani che hanno interessi internazionali, familiari e di business; accreditarsi come interlocutore qualificato presso la numerosa community degli italiani già a Londra che ricercano la flessibilità di una controparte con «matrice culturale» affine per la gestione dei propri interessi patrimoniali; potenziare il lavoro di intelligence e di ricerca su mercati, temi di investimento e gestori internazionali, diventando il centro motore dell’innovazione in questi ambiti per il Gruppo.


GAM spiega il vantaggio delle strategie non correlate

$
0
0

Gli investitori stanno esplorando territori sconosciuti e mentre il barometro del contesto geopolitico non volge al sereno, la vera cattiva notizia è l’impossibilità di prevedere quanto a lungo questa difficile situazione permarrà. In questo contesto il gestore svizzero GAM ha organizzato ieri a Milano il "GAM Liquid Alternative Day" portando a Milano, davanti a una platea di consulenti finanziari, alcuni fra i suoi migliori talenti alternativi. "Per noi di GAM essere alternativi non è un tratto passeggero e opportunistico, ma una chiara impronta nel nostro DNA" ha detto Riccardo Cervellin, amministratore delegato di GAM (Italia). "Proprio dalla lunga esperienza di GAM nelle strategie long/short nasce l’ampia gamma di soluzioni di investimento liquid alternative, particolarmente utili in una fase in cui è meglio attutire i rischi direzionali".

Lars Jaeger, head of quantitative research nel team Alternative Investments Solution (AIS) di GAM e profondo conoscitore dei mercati finanziari, intuì già a metà dello scorso decennio che quello che veniva giudicato "alpha" non era altro che l’applicazione sistematica di strategie di trading pronte a sfruttare anomalie comportamentali che oggi chiameremo value, momentum e carry su asset class tradizionali (azioni, obbligazioni, valute e materie prime). I vantaggi delle strategie completamente neutrali alle variazioni degli indici e dei settori, sono state oggetto della presentazione di Désirée Müller, portfolio manager European Non-Directional Equity di GAM.

"Nel mondo impazzito dei rendimenti negativi - ha spiegato Müller - quest'anno si sono verificati sorprendenti fenomeni anche nei listini azionari: il 2016 sarà ricordato come l’anno della rotazione settoriale. La sorprendente buona performance dei titoli di peggiore qualità, quelli che nelle coppie long/short sono nella posizione di vendita, ha logorato il risultato del fondo. Alla rotazione settoriale si sono affiancate la correlazione tra i diversi fattori di rendimento (qualità, momentum e value) e vendite indiscriminate. Nel lungo periodo però si affermano sempre i fondamentali per cui non cambia la strategia d’investimento che premia la buona qualità e la bassa correlazione".

"Cercare rendimento in asset class sopravvalutate è come cercare di raccogliere monetine mentre si sta avvicinando uno schiacciasassi” ha detto Davide Marchesin gestore del GAM Star (Lux) Financials Alpha. "Nel corso del 2016 si è avuta una forte divergenza fra l’evoluzione degli utili e la performance dei titoli in borsa” aggiunge Marchesin “ma questa divergenza non è sostenibile, il prezzo in borsa dovrà convergere verso gli utili".

Paul McNamara, riconosciuto protagonista nella gestione del debito emergente e gestore del fondo GAM Star Emerging Market Rates, vede un rafforzamento della crescita globale guidata soprattutto dalle economie avanzate. "Le economie emergenti presentano una grande divisione tra produttori/esportatori di materie prime, ancora in difficoltà e paesi più forti nel manifatturiero, in crescita grazie all’export verso le economie avanzate. Un rafforzamento della crescita globale è un indubbio sostegno per gli asset rischiosi, mentre le obbligazioni emergenti vengono aiutate dal calo dell’inflazione" ha concluso McNamara.

È ancora stallo su vendita Banca Marche, Banca Etruria e Carichieti

$
0
0

Slitta a data da destinarsi la vendita delle quattro banche regionali messe in risoluzione a fine 2015. Venerdì scorso, 30 settembre, è scaduto il termine posto dalla Commissione Ue. Da settimane si parlava dell’offerta fatta da UBI Banca è sul tavolo, anche se non è ancora stata presentata per via formale, e riguarda solo tre dei quattro istituti (fuori è rimasta Cariferrara). Un’offerta che ha consentito all’Italia di negoziare con Bruxelles una “piccola proroga” per consentire la chiusura della cessione anche se non è stata rivelata ancora la data della nuova scadenza. La strada, comunque, appare ancora in salita: la Bce, secondo quanto ricostruito da il Messaggero, avrebbe bocciato le condizioni poste dall’ex banca popolare, tra cui quella sulla cessione degli ulteriori crediti deteriorati accumulati quest'anno dalle tre banche (si parla di 1 miliardo di euro). Francoforte inoltre avrebbe chiesto a UBI un aumento di 600 milioni per dare l’ok all’acquisizione, ma UBI sarebbe disposta a una ricapitalizzazione massima di 400 milioni di euro.

“Non so se si farà l’operazione enon dipende solo da noi" ha affermato Andrea Moltrasio, presidente del consiglio di sorveglianza di UBI Banca. "Porto in consiglio di sorveglianza la questione dell'acquisizione delle banche solo quando sono in grado di creare valore per la nostra base di azionisti" ha precisato Moltrasio, sottolineando che "purtroppo nella nostra mission non abbiamo il salvataggio, che quindi deve essere fatto in altro modo". In particolare, ha proseguito il banchiere, "su questo siamo estremamente rigorosi, nel senso che se possiamo dare una mano al sistema dal punto di vista organizzativo e industriale nell'interesse dei nostri azionisti lo facciamo" ma, ha continuato "non siamo nelle condizioni di fare salvataggi perché siamo una banca interregionale che abbiamo tenuto solida durante la crisi".

Intesa Sanpaolo e UniCredit, per bocca dei rispettivi amministratori delegati, hanno escluso un loro coinvolgimento diretto. Salvatore Rossi, direttore generale di Bankitalia, ha assicurato che “ci sono ipotesi e strumenti per trovare una soluzione positiva, diversi dalla liquidazione”, anche per evitare una brutta figura al sistema bancario e soprattutto al governo già alle prese con il nodo Mps. Per Cariferrara, per ora esclusa, l’ipotesi più probabile è quella dell’intervento del Fondo interbancario tramite il suo braccio volontario. Si parla di un'intervento del fondo anche sulle altre tre, che però sarebbe più difficile visto che il capitale necessario sarebbe di oltre 2 miliardi.

Per questo durante il vertice straordinario tenutosi lunedì sera al Tesoro, come riporta il Messaggero, si sarebbe discussa anche l’ipotesi di coinvolgere Atlante 2, foraggiato ancora una volta dalle banche, che si farebbe carico della pulizia dei crediti deteriorati ancora in pancia ai tre istituti regionali. Tra le altre ipotesi sul campo, resta anche quella dello spezzatino con la vendita di singoli asset (la Popolare di Bari è interessata alla sola Carichieti) o della “svendita” dei tre istituti ai fondi di private equity Apollo e Lone Star, che si erano già fatti avanti la scorsa estate, ma la cui offerta era stata bollata come “irricevibile”.

Pioneer Investments: i pretendenti salgono a sei

$
0
0

Le società interessate ad acquistare Pioneer Investments salgono da quattro a sei. Secondo quanto riporta l'agenzia Reuters, che cita fonti vicine alla situazione, in corsa ci sono anche l'australiana Macquarie e l'asset manager britannico Aberdeen Asset Management oltre ad Amundi, Poste Italiane con Anima e Cdp, Generali ed AXA, i quattro nomi delle società prese in considerazione all'ultimo board della banca di Piazza Gae Aulenti.

I favoriti secondo gli analisti sono Amundi e Poste Italiane. Una decisione sulla vendita di Pioneer, da cui UniCredit punta a ricavare 3 miliardi di euro, non verrà presa prima del 4 dicembre, data del referendum costituzionale. Giorni fa alcune fonti hanno riferito che il board ha scremato la lista dei pretendenti per Pioneer ammettendo in data room Amundi, Poste con Cdp e Anima Holding, Generali e AXA.

BlackRock alla guerra dei costi

$
0
0

BlackRock taglierà le commissioni applicate a più di una decina di Etf che rappresentano il 18% delle masse di iShares. Lo riporta il Wall Street Journal, secondo cui la decisione del colosso dei fondi porterà alla riduzione delle spese su 216 miliardi di dollari in AUM a un livello pari o inferiore a quello di rivali come Vanguard Group e State Street Global Advisors. Il taglio, in particolare, riguarda 15 Etf iShares, tra cui l'iShares Core S&P 500 ETF (le commissioni passano allo 0,04% dallo 0,07%) e l'iShares Core U.S. Aggregate Bond ETF (scendono allo 0,05% dallo 0,08%). 

Si alza il velo sulle prime novità del Salone del Risparmio 2017

$
0
0

L'ottava edizione de Il Salone del Risparmio si preannuncia già ricco di novità. Secondo quanto comunicato da Assogestioni, infatti, la manifestazione nel 2017 si svolgerà non più a marzo ma dall'11 al 13 aprile 2017, per la prima volta dal martedì al giovedì, sempre al MiCo di Milano.

 

Ma le novità non finiscono qui. Le conferenze per i risparmiatori privati si concentreranno, infatti, come sempre nella terza giornata ma questa volta il progetto scuole, che nelle edizioni passate ha coinvolto studenti delle secondarie, lascia il passo a un più ampio progetto di educazione e formazione professionale dedicato alla valorizzazione del capitale umano e indirizzato agli studenti universitari interessati a intraprendere una carriera nel settore del risparmio gestito.

 

Tante le novità anche per le aziende partecipanti: l’edizione 2017 cambia la struttura delle partnership per un’offerta di contenuti e visibilità ancora più flessibile. La manifestazione, organizzata da Assogestioni, si conferma come l’appuntamento di riferimento per i professionisti della gestione del risparmio cui saranno dedicati, nel corso delle tre giornate, contenuti ancor più specializzati.

 

Poste Italiane: cresce il numero di consulenti finanziari

$
0
0

Continua a crescere il numero di consulenti finanziari di Poste Italiane che a fine settembre contava 319 professionisti abilitati all’offerta fuori sede. La maggior parte dei financial advisor è costituita da personale interno riconvertito salvo alcuni casi di professionisti reclutati sul mercato. Stando ai dati OCF rielaborati da AdvisorOnline.it, la conversione negli ultimi mesi riguarda soprattutto il personale delle regioni del Centro Sud che oggi contano 213 dipendenti postali con il patentino da consulente finanziario abilitato all’offerta fuori sede di OCF. Nel Nord Italia invece si contano solo 106 postini con la divisa da “ex promotore”. Negli scorsi mesi il gruppo guidato da Francesco Caio ha raggiunto un accordo con i sindacati che ha frenato lo sviluppo della rete per far operare i consulenti finanziari (ex promotori) all’interno degli uffici postali con il medesimo orario di lavoro previsto per l’ufficio.

Banca Generali chiude settembre con 4,1 miliardi di raccolta

$
0
0

Banca Generali archivia il nono mese dell'anno con un saldo di raccolta netta positivo per 259 milioni di euro, in lieve calo rispetto ai 310 milioni di agosto 2016, ma in crescita del 12% rispetto allo stesso periodo dell'anno scorso. 

 

Dati alla mano, secondo quanto comunicato dalla stessa società, l'istituto ha portato il saldo annuale a quota 4,1 miliardi di euro, in rialzo del 36% rispetto ai primi nove mesi del 2015 chiusi con 3 miliardi di euro.  Sul fronte del solo risparmio gestito Banca Generali supera a fine settembre i 2,8 miliardi superando per la prima volta il livello raggiunto nel 2015.

 

“Siamo molto soddisfatti del trend di sviluppo della banca che ha continuato a fornire segnali molto brillanti anche a settembre, quando tradizionalmente alcune variabili esogene ne frenano la corsa" ha dichiarato il direttore generale Gian Maria Mossa. "Dall’appuntamento con la nostra rete alla convention annuale abbiamo raccolto grande energia e feedback straordinari che ci danno grande fiducia per il futuro. La creazione di soluzioni gestite uniche nel loro genere per proteggere i risparmi dei nostri clienti e gli strumenti per semplificare la consulenza in mobilità o ottimizzare i portafogli, dimostrano la capacità di innovazione della banca e la volontà di valorizzare il talento dei nostri professionisti accompagnandone la crescita al fianco delle famiglie”.

 

Tornando ai numeri si segnalano i 226 milioni raccolti dalla gestione patrimoniale BG Solution (124 milioni) e BG Stile Libero (102 milioni). 


GAM amplia la gamma di fondi quantitativi

$
0
0

GAM ha portato a termine l'acquisizione di Cantab Capital Partners (Cantab), gestore sistematico multi strategia leader del settore di Cambridge, cittadina universitaria del Regno Unito, che gestisce 4,1 miliardi di dollari per clienti istituzionali di tutto il mondo. Cantab, fondata nel 2006 dal Ewan Kirk, conta 55 collaboratori che continueranno a lavorare a Cambridge dopo la transazione, spiega una nota del gruppo elvetico di Zurigo fondato da Gilbert de Botton. La filosofia e il processo di investimento, prosegue la nota, non cambieranno e saranno gestiti dal team di investimento di Cantab.

GAM così amplia la gamma di prodotti con due nuovi fondi basati sulla metodologia di Cantab. Dopo l'approvazione delle autorità competenti, questi nuovi fondi offriranno una liquidità giornaliera e saranno disponibili con il nome di GAM Systematic: la prima è una strategia sistematica neutrale sul mercato azionario globale; l'altra è una strategia macro diversificata sistematica alla base di un prodotto di investimento multi strategia e multi asset basato sul programma di investimento macro principale di Cantab lanciato nel 2012.

Oltre alla gamma di Cantab già esistente, GAM Systematic comprende anche la strategia Alternative Risk Premia già esistente di GAM, gestita da Lars Jaeger, uno dei pionieri nel campo del beta alternativo.

Pioneer Investments: Amundi mette sul piatto 4 miliardi

$
0
0

Tra i sei pretendenti di Pioneer Investments potrebbe spuntarla la francese Amundi, asset manager controllato dal Crédit Agricole, che sarebbe disposta a sborsare 4 miliardi di euro costringendo gli altri ad alzare la posta. Lo riporta il Messaggero, secondo cui l'assegno dei francesi sarebbe molto più alto dei 3 miliardi richiesti da UniCredit, la banca guidata da Jean Pierre Mustier che punta a un grosso affare per contenere il maxi aumento di capitale atteso dagli analisti di Crédit Suisse attorno a 7 - 8 miliardi di euro.

La cordata italiana formata da Poste Italiane asieme a Cdp e Anima avrebbe presentato un'offerta da 3,4 miliardi di euro, ma i vertici di Cdp, secondo il quotidiano romano, starebbero cercando un partner finanziario. Tra le ipotesi che circolano, non è esclusa l'allargamento della cordata agli scozzesi di Aberdeen, che gestiscono 362 miliardi di masse.

Nuovo OCF, "no alla guerra delle poltrone"

$
0
0

"Restano prioritari i contenuti". È questo il messaggio che Mauro Rufini, Responsabile Nazionale Lavoro Autonomo Settore Finanziario Felsa Cisl, vuole mandare a tutti gli attori coinvolti nel dibattito sugli assetti e sulla futura governance del nuovo OCF. In una lettera inviata ad Advisor Rufini afferma di apprezzare "la proroga al 31 ottobre 2016 della rilevazione promossa da OCF" annunciata dallo stesso Organismo che ha avviato "una indagine conoscitiva assai utile che permetterà di conoscere meglio l'universo di coloro che svolgono o sono interessati all'attività di consulente finanziario autonomo e permetterà all'Organismo a meglio dimensionare ed organizzare l'attività per le nuove sezioni" afferma Rufini che interviene anche in merito alle diverse dichiarazioni sugli assetti e la futura governance del nuovo OCF emerse nei giorni scorsi.

 

È un dibattito "che ha scaldato i diretti interessati più che non i consulenti finanziari i quali si misurano quotidianamente con la realtà, l’operatività e  le difficoltà del mercato di una professione che avrebbe bisogno, questa si,  da subito un quadro normativo e regolamentare più certo e definito, maggiori garanzie, tutele, servizi ed opportunità per lo sviluppo e il suo futuro.  E’ questo il mandato di rappresentanza che le professioni seguite dal nuovo Albo ci hanno richiesto" afferma Rufini. "Un contributo comune di proposte nel merito da parte delle associazioni in tal senso sarebbe ben più utile e importante che pensare solo a qualche poltrona. Per la Felsa Cisl" conclude Rufini "restano prioritari i contenuti ma non ci sarà minore attenzione su come i regolamenti Consob stabiliranno  i requisiti e i criteri per la presenza in questo importante Organismo, misurandone la rappresentatività. La  partecipazione e il coinvolgimento vanno realisticamente perseguiti ed assicurati  in modo stabile e responsabile valorizzando il concreto apporto di ogni realtà".

Bankitalia chiude la filiale italiana di PrivatBank

$
0
0

Banca d'Italia lo scorso 4 ottobre ha disposto la chiusura della succursale italiana della banca lettone PrivatBank, stabilendo che essa avvenga entro il 31 dicembre 2016. Il procedimento di chiusura, ricorda una nota di via Nazionale, era stato avviato il 2 agosto scorso quando Bankitalia aveva reso noto che a seguito di verifiche ispettive erano emerse gravi violazioni alla normativa in materia di antiriciclaggio della succursale italiana della banca lettone, a sua volta controllata dal gruppo ucraino PrivatBank.

Bankitalia conferma il divieto per la banca lettone di intraprendere nuove operazioni, mentre “potrà esclusivamente effettuare operazioni al fine di consentire alla clientela il ritiro delle proprie disponibilità o il trasferimento delle stesse presso altri intermediari. Ai titolari dei depositi dovrà essere riconosciuto il tasso contrattuale d'interesse per il tempo effettivo di giacenza delle somme di denaro”.

Franklin Templeton, si chiama Michel Tulle l'erede di Sergio Albarelli

$
0
0

Inizia l'era del dopo-Albarelli in Franklin Templeton. Secondo quanto comunicato dalla società sarà Michel Tulle il nuovo Senior Director Southern Europe e Benelux della società. Tulle, in Franklin Templeton dal 1995, è stato responsabile dello sviluppo e dell’implementazione della strategia di distribuzione in America Latina con l’apertura del primo ufficio del Gruppo a Buenos Aires in Argentina. Nominato nel 2002 Senior Director-Americas, con la responsabilità dei Non-Resident market negli Stati Uniti, Canada e Caraibi, sostituisce fin da subito Sergio Albarelli, passato ad Azimut, e a partire da gennaio 2017 sarà operativo dall'ufficio di Parigi. 

 

Michel Tulle riporta a Vivek Kudva, Managing Director EMEA, e avrà la responsabilità del coordinamento e dello sviluppo del business in questa importante area che comprende l’Italia, la Francia, la Spagna e il Benelux. 

 

Riporteranno direttamente a Tulle Antonio Gatta, già Sales Director Institutional, e Michele Quinto, già Sales Director Retail. Entrambi i manager sono stati nominati Co-Branch Head degli uffici italiani a partire dal 30 settembre 2016 e manterranno ciascuno la rispettiva responsabilità sulle due macro-aree di business, Institutional e Retail, dirette finora sul mercato italiano.

 

“La nomina di Michele Quinto e Antonio Gatta rappresenta un significativo riconoscimento nei confronti del nostro importante percorso di sviluppo implementato in questi anni sul mercato italiano”, ha commentato Michel Tulle, Senior Director Southern Europe e Benelux di Franklin Templeton.

Viewing all 17583 articles
Browse latest View live